Tik Tok ha reso ogni palestinese un giornalista di guerra

Tik Tok ha reso ogni palestinese un giornalista di guerra



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Perche leggere questo articolo? Quella tra Gaza e Israele è (anche) una social war. Una guerra di informazione che si combatte principalmente su Tik Tok. A colpi di hashtag e video. E in una situazione di blackout quasi totale dell’informazione, proprio i social media diventano l’unica una finestra di denuncia possibile attraverso cui i palestinesi possono far sentire la propria voce nel mondo. E lo fanno non solo diffondendo i video dei bombardamenti e delle privazioni, ma anche con efficacissime e sofisticate infografiche. Mentre i tiktoker israeliani ironizzano sulle sofferenze palestinesi con l’hashtag #Pallywood.

“Come palestinese che vive a Gaza non hai altra scelta che diventare un giornalista di guerra”. Un’affermazione che suona come una condanna quella di Plestia Alaqad alla CNN, la creatrice di contenuti palestinese di 22 anni che ha deciso di testimoniare le quotidiane sofferenze del suo popolo attraverso i social. Come Plestia, molti altri giovani palestinesi hanno sentito il dovere di reinventarsi giornalisti e attivisti armati di smartphone. “Una responsabilità necessaria” per informare, attraverso i loro occhi, le persone di tutto il mondo sulla realtà del conflitto israelo-palestinese. Così, nonostante il dolore e i pericoli, riprendono e raccontano tutte le esperienze di guerra che sono costretti a vivere ogni giorno. E lo fanno con dedizione, chiarezza, ricorrendo anche ad infografiche di impressionante qualità.

Un mix di citizen…



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di Francesca Ferri
www.true-news.it
2024-05-24 15:06:25 ,

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